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Il progetto dei due ospedali a Verbania e Domodossola, approvato nell’estate di due anni fa con un finanziamento di 190 milioni di euro, potrebbe essere presto accantonato. L’orientamento nel Verbano-Cusio-Ossola (VCO) sembra infatti virare con decisione verso la realizzazione di un unico ospedale baricentrico, situato tra Gravellona Toce e Domodossola, in un’area facilmente accessibile tramite autostrada.
La svolta è emersa con chiarezza durante l’audizione di ieri in Commissione regionale Sanità a Torino, dove un gruppo di sindaci favorevoli all’ospedale unico ha esposto le proprie ragioni all’assessore Andrea Riboldi. Nessun membro della commissione – nemmeno l’ex assessore Luigi Icardi, che due anni fa aveva sostenuto il progetto dei due poli – ha espresso opposizione al nuovo orientamento. A restare contrari sono principalmente i sindaci delle due città coinvolte, Verbania e Domodossola, e la Lega, ancora a difesa dell’impostazione a doppio presidio.
«Aspettiamo il parere del Ministero della Salute sul progetto dei due ospedali – ha spiegato Daniele Berio, sindaco di Omegna – ma anche se ci fosse un appiglio giuridico per tenerli entrambi, sappiamo bene che non è la soluzione giusta. Lo dimostrano anni di esperienza diretta: il consenso popolare verso quella scelta oggi non regge più».
Tra gli elementi che spingono verso l’ospedale unico ci sono anche i costi elevati per i medici a gettone: nel VCO si spendono 15 milioni di euro all’anno per coprire i turni con personale esterno, a fronte di una popolazione di poco più di 150 mila abitanti. Una cifra sproporzionata, se paragonata ai 300 mila euro spesi da un’ASL torinese che serve oltre 900 mila cittadini.
«Bisogna agire in fretta – ha concluso Berio – e attendiamo ora una presa di posizione definitiva da parte della Regione Piemonte».
La collocazione precisa del futuro ospedale unico è ancora da definire, ma il capitolo sembra destinato a riaprirsi in modo decisivo, con una nuova visione sanitaria per tutto il territorio del VCO.
