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"Il dialogo tra Unione Europea e Stati Uniti rappresenta oggi una leva strategica essenziale per garantire sicurezza e prosperità alle famiglie e alle imprese su entrambe le sponde dell’Atlantico. È prioritario sviluppare una strategia condivisa che favorisca l’incremento dell’interscambio commerciale, salvaguardando al contempo la salute dei cittadini e i diritti dei nostri agricoltori."

Lo affermano Coldiretti e Filiera Italia a margine dell’incontro tenutosi tra il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e la Segretaria all’Agricoltura statunitense Brooke Rollins, occasione durante la quale è stato annunciato l’avvio di un tavolo tecnico bilaterale tra Italia e Stati Uniti. Un’iniziativa accolta con favore dalle due organizzazioni, considerate le ricadute positive attese per l’intero comparto agricolo e agroalimentare nazionale.

Secondo gli ultimi dati Istat (settembre 2024), le esportazioni dal Piemonte verso gli Stati Uniti ammontano a circa 4 miliardi di euro, con un saldo commerciale attivo di oltre 2,5 miliardi. A trainare il flusso sono in particolare il settore automotive e quello dei macchinari, ma rilevante è anche il contributo dell’agroalimentare, che vale quasi mezzo miliardo di euro e rappresenta il 15% del totale export regionale. Tra i prodotti maggiormente richiesti dal mercato statunitense figurano formaggi, salumi, frutta (in particolare mele e kiwi), prodotti da forno e altri alimenti di eccellenza del territorio piemontese.

"È fondamentale – dichiarano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale – ricostruire relazioni solide e durature tra Unione Europea e Stati Uniti, nell’interesse della stabilità economica e sociale. Le guerre commerciali, infatti, producono solo incertezza e diseguaglianze. È quindi auspicabile un impegno congiunto anche in sede ONU per promuovere un nuovo modello alimentare globale, centrato sulla salute pubblica e fondato sul principio di reciprocità."

Le due organizzazioni sottolineano, infine, l’importanza di sostenere percorsi di internazionalizzazione delle imprese italiane negli Stati Uniti, nel pieno rispetto degli standard di sicurezza alimentare europei. "Siamo contrari – precisano – a ogni forma di compromesso al ribasso, inclusa la diffusione di prodotti Italian sounding o la riduzione delle tutele sulle indicazioni geografiche nei mercati dei Paesi terzi. La qualità e la tracciabilità del Made in Italy non sono negoziabili."

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