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Un primo quadrimestre da dimenticare per la sicurezza nei luoghi di lavoro. A lanciare l’allarme è Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega di Mestre, che commenta i risultati della più recente indagine del suo team: “Le proiezioni per la fine dell’anno sono decisamente pessimistiche. Rispetto allo stesso periodo del 2024, le vittime sono aumentate dell’8,6%”.
Nel dettaglio, si contano già 291 decessi nei primi quattro mesi del 2025, 23 in più rispetto all’anno precedente. Sette regioni italiane si trovano in “zona rossa” per incidenza di infortuni mortali, mentre altre sei sono in “zona arancione”: due fasce che indicano tassi superiori alla media nazionale.
Preoccupante anche la situazione a livello territoriale. La provincia del Verbano Cusio Ossola è in zona rossa, con un’incidenza del 125% sopra la media nazionale: un decesso registrato su 67.794 occupati, per un indice di 14,8. Il Piemonte nel suo complesso rientra invece nella zona arancione.