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Dopo mesi di attesa, la Regione Piemonte ha finalmente reso pubblico il parere del Ministero della Salute riguardo alla ristrutturazione dei due ospedali del VCO, il Castelli di Verbania e il San Biagio di Domodossola. Il via libera ministeriale, giunto lo scorso 20 febbraio, è stato definito "parere tecnico favorevole con prescrizione e forti raccomandazioni".
Il documento è stato trasmesso al Comune di Verbania lo scorso giovedì 22 maggio dal dottor Antonino Sottile, su indicazione dell’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi. Il progetto complessivo di ristrutturazione, del valore di 200 milioni di euro (190 milioni a carico dello Stato e 10 milioni a carico della Regione), è stato approvato, ma con una condizione stringente.
La "prescrizione" e le "forti raccomandazioni" del Ministero
La prescrizione fondamentale impone alla Regione Piemonte di adottare un atto formale specifico che garantisca il rispetto della programmazione della rete ospedaliera, in conformità agli standard del Decreto Ministeriale 70/2015, prima dell’ammissione al finanziamento.
Il Decreto Ministeriale 70/2015 definisce gli standard minimi di cura e le condizioni per l’accreditamento dei DEA (Dipartimenti di Emergenza Accettazione) di I livello. Questi standard prevedono un bacino d’utenza tra i 150.000 e i 300.000 abitanti e almeno 45.000 accessi "appropriati" all’anno. Data la popolazione del VCO (153.000 abitanti), alla provincia spetta un solo DEA di I livello.
Inoltre, il Ministero ha formulato "forti raccomandazioni", in particolare quella di "garantire, in un unico presidio, la presenza di tutte le discipline necessarie alla gestione multidisciplinare dei pazienti critici". In sostanza, ciò significa che le discipline collegate al DEA (cioè, quasi tutte) dovranno essere concentrate in un solo ospedale, svuotando quasi del tutto l’altro presidio.
Il dilemma della Regione Piemonte
La conseguenza più rilevante di questo parere è che la Regione Piemonte dovrà indicare dove sorgerà il DEA di I livello, se a Domodossola o a Verbania. L’altro ospedale dovrà accontentarsi di un Pronto Soccorso e di pochi reparti di secondaria importanza, rischiando di essere ridimensionato a un "ospedalino".
Ora, la Regione dovrà recepire le prescrizioni e le raccomandazioni ministeriali con un apposito atto per poter accedere ai finanziamenti e dare il via ai lavori, affrontando la difficile decisione che condannerà uno dei due ospedali a un ruolo marginale. Attualmente, il Castelli di Verbania sembra essere il candidato principale per questa "condanna".