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"In questo periodo è vergognoso vedere la parata del 2 giugno. Una cosa tragica e dispendiosa. In un tempo di guerre come questo è vergognoso ostentare questa potenza di guerra." Sono le parole di don Renato Sacco, esponente di Pax Christi e viceparroco a Villadossola, che ha espresso a Vconews la sua forte critica dopo la parata militare per la Festa della Repubblica a Roma.

Armamenti e ipocrisia: le accuse di Don Sacco
"Il tono con cui viene celebrata è assurdo," ha continuato don Sacco. Ha puntato il dito contro le "eccessive spese per la nave Cavour, i caccia F35, i sottomarini, i carri armati." Ha poi interrogato la retorica della difesa: "Come può la presidente Meloni dire che queste armi servono per difenderci. Chiedo quali guerre abbiamo combattuto in difesa: chi ci ha attaccato? Non certo in Afghanistan quando c’erano i Tornado e ne venne anche abbattuto uno: sono contento che i piloti si salvarono, ma cos’erano lì a fare?"

Secondo don Sacco, "oggi, davanti a Gaza, all’Ucraina, al Sudan, è immorale ostentare queste cose di guerra. Come ho già detto, queste armi vengono usate e i maggiori fornitori di armi di Israele sono Usa, Germania e l’Italia: quindi è ipocrita oggi voler ospitare il bambino sopravvissuto alla morte di otto fratelli dopo che le armi usate per bombardarli sono nostre."

La spesa militare e il contrasto con le esigenze locali
Don Sacco ha poi fatto un parallelo con le esigenze del territorio del Verbano Cusio Ossola: "Si sta parlando dei 100 milioni per rifare i nostri ospedali: quanti ospedali faremmo con i soldi di un F35 che costa 150 milioni???? Il problema sarebbe risolto! È quindi solo una cultura e una propaganda di guerra."

Ha infine criticato la figura dell’attuale Ministro della Difesa, che "sino a pochi anni fa era il rappresentante delle grandi aziende produttrici di armi e oggi ricopre la carica di ministro." Don Sacco ha concluso richiamando le parole del Papa sulla pace: "Io sono stato venerdì dal Papa a parlare di pace e mi risuonano ancora le sue parole sulla pace disarmata e disarmante."

Le dichiarazioni di don Sacco evidenziano un profondo dissenso verso le politiche di spesa militare in un contesto di conflitti globali e di bisogni sociali urgenti.

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