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Oggi, 31 maggio, ricorre la Giornata Mondiale Senza Tabacco, un’iniziativa promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per accrescere la consapevolezza sui rischi del fumo e promuovere politiche di prevenzione efficaci. Il tema scelto per il 2025, "Unmasking the appeal: Exposing industry tactics on tobacco and nicotine products", invita a svelare le strategie che l’industria del tabacco e della nicotina adotta per rendere i propri prodotti sempre più attraenti, specialmente per i giovani.

Nonostante i progressi, il tabagismo rimane una grave minaccia per la salute pubblica. Quasi un italiano su quattro (18-69 anni) fuma, una percentuale che in Piemonte sale al 26,3%. Il dato più allarmante riguarda gli adolescenti: secondo i dati 2022, circa un terzo dei giovani italiani tra i 14 e i 17 anni ha usato almeno un prodotto a base di tabacco o nicotina (incluse sigarette elettroniche e tabacco riscaldato) negli ultimi 30 giorni. Il consumo è leggermente superiore tra le ragazze, in particolare tra le 15enni (12% contro il 9,1% dei coetanei maschi).

I rischi del fumo e i benefici dello smettere

Il fumo è un pericolo accertato per la salute, riducendo l’aspettativa di vita di circa 10 anni. È causa di almeno 27 patologie gravi, tra cui tumori, malattie cardiovascolari e respiratorie. Contiene oltre 4.000 sostanze chimiche, di cui circa 60 sono riconosciute come cancerogene. La nicotina, una sostanza psicoattiva naturale del tabacco, è la principale responsabile della dipendenza, agendo sul cervello come una vera e propria droga.

Smettere di fumare apporta benefici immediati e a lungo termine:

Entro 20 minuti: pressione e frequenza cardiaca diminuiscono.
Dopo 12 ore: il monossido di carbonio nel sangue torna a livelli normali.
Dopo poche settimane: migliorano circolazione e funzione polmonare.
Dopo un anno: il rischio di infarto si dimezza.
Dopo 15 anni: il rischio di infarto torna pari a quello di un non fumatore.
La rete di supporto in Piemonte
In Piemonte, sono attivi 30 Centri Antifumo, distribuiti capillarmente sul territorio. Questi centri offrono trattamenti integrati (farmacologici e psicologici) a chi decide di smettere, con percorsi individuali o di gruppo. Fanno parte del Servizio Sanitario Nazionale, della LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) o del privato sociale. L’elenco aggiornato è consultabile sul portale dell’Istituto Superiore di Sanità (smettodifumare.iss.it).

Tra le strutture operative ci sono centri a Novara e Borgomanero (per l’ASL NO); Omegna (per l’ASL VCO); e in altre città come Alessandria, Asti, Torino, Biella, Cuneo, Vercelli, solo per citarne alcune. Questa importante rete è a disposizione di tutti i cittadini che desiderano migliorare la propria salute e liberarsi da una dipendenza che, purtroppo, spesso inizia già tra i banchi di scuola.


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